Pagina:I vecchi e i giovani Vol. II Pirandello.djvu/164

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aspettato da quelle jene fameliche da tanti mesi per la chiusura delle zolfare del Salvo? Ma perchè alla volta di Girgenti, così fuggiti insieme, non potevano avviarsi. Quella fuga, più che in onta al marito, era in onta al Salvo, e perciò là appunto s’era volta, dove tutti erano contro il Salvo. Forse egli, il Costa, credeva, o almeno sperava che, annunziando subito all’arrivo che anche lui si era ribellato al Salvo, quelli dovessero accoglierlo come uno dei loro e non tenerlo più responsabile delle mancate promesse. E poi, lì, ad Aragona, aveva la casa; forse vi andava soltanto per prendere la roba, gli strumenti del suo lavoro, i libri, col proposito di ripartirsene subito, di ritornarsene in Sardegna al posto di prima. Sì; ma con la donna? doveva andar lì, tra nemici, con la donna? Poteva almeno lasciar questa, prima, in qualche posto! Eh, ma forse ella, ella stessa aveva voluto affrontare insieme il pericolo. Aveva animo fiero, quella donna, e aveva saputo mostrarlo di fronte a quell’orda di selvaggi, levandosi in piedi su la carrozza, a fare scudo del suo corpo ad Aurelio Costa, e gridando che questi per loro s’era licenziato dal Salvo, per le promesse non mantenute! Ma quel ribaldo di Marco Préola aveva levato la voce:

— Morte alla sgualdrina!

E l’orda dei selvaggi, rimasta dapprima come sbigottita dalla temerità superba di quella signora, aveva avuto un fremito. Forse ancora Nicoletta Capolino sarebbe riuscita a dominarla, a farsi ascoltare, se inconsultamente, a quel grido di morte, a quell’ingiuria volgare, Aurelio Costa non fosse balzato in difesa di lei, con l’arma in pugno. Allora la carrozza era stata assaltata da ogni parte, e l’uno e l’altra, tempestati prima di coltellate, di martellate,