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Pagina:I vecchi e i giovani Vol. II Pirandello.djvu/186

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— Vostra madre? Non so nulla! So che l’hanno arrestato sotto gli occhi miei! Non voglio veder nessuno! Voglio veder lei sola!

Giulio restò perplesso, se permettergli d’entrare nella camera della madre, così all’improvviso.

Dal giorno che egli, sotto l’urgenza della necessità, vincendo ogni riluttanza, dapprima con circospezione, poi risolutamente, con crudezza, le aveva detto che bisognava si recasse dal fratello Ippolito per salvare il figlio, era caduta, di schianto, in un attonimento quasi di apatia, come se la vita e tutte le cose intorno le si fossero a un tratto votate d’ogni senso. Non un gesto, non una parola. Più niente. E quella immobilità e quel silenzio avevano avuto fin da principio un che di così assoluto e invincibile, che nè un gesto, nè una parola eran più stati possibili agli altri per scuoterla o esortarla.

Giulio sapeva, che avrebbe ucciso la madre, parlando. E difatti, ecco, subito, con la precisione quasi meccanica d’un evento fatale, parlando, la aveva uccisa. Ella non poteva andare dal fratello per salvare il figlio: sarebbe stata la sua morte. Ed ecco, era morta.

Tanto egli quanto Anna avevano sperato, dapprima, che ella non volesse più muoversi nè parlare; non che, veramente, non potesse. Ma ben presto s’erano accorti, che non poteva. Pure, una lieve contrazione rimasta su la fronte, tra ciglio e ciglio, diceva chiaramente che, anche potendo, non avrebbe voluto.

La avevano sollevata di peso dalla seggiola e adagiata sul letto. Erano di morte la immobilità e il silenzio; soltanto, ancora, non era fredda. E per impedire che anche quel freddo le sopravvenisse, si erano affrettati a coprirla bene sul letto, con mani, amorose, piangendo.