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si sentiva stringer la gola da un’angoscia inesprimibile. Le sue mani gli facevano orrore. Soltanto le mani in lui, per ora, eran da vecchio: ingrossate le nocche, la pelle aggrinzita. Sì, le sue mani avevan cominciato a morire. Gli s’intorpidivano spesso. E non poteva più, la notte, stando a giacer supino sul letto, vedersele congiunte sul ventre. Ma quella era pure la sua positura naturale: doveva distendersi così per conciliare il sonno. Ebbene, no: si vedova morto, con quelle mani quasi sassificate sul ventre; e subito si scomponeva, prendeva un’altra positura, e smaniava a lungo....
Per questo aveva manifestato il desiderio d’una più intima compagnia; e il desiderio, ecco, si attuava; ma egli ne provava in segreto stizza e avvilimento. Gli pareva che questo suo desiderio avesse acquistato su lui una volontà che non era più la sua. Altri infatti lo aveva assunto e lo guidava e trascinava lui, che non poteva più opporsi: come il cavallo, che aveva dato la prima spinta a una vettura in discesa, ora dalla vettura stessa, cioè dalla forza ch’esso le aveva data, si sentiva premere e spingere suo malgrado.
— Nessuna risposta? — soggiunse Monsignore, per rompere subito il fosco silenzio in cui il Principe s’era chiuso. — Bone, bene; tanto per sapere. Risponderà. Intanto.... ecco: abbiamo parlato con Flaminio circa alla presentazione. Si può fare a Valsanìa, è vero? Donna Adelaide scenderà a visitar la nipote e la povera cognata; voi, di qua stesso, per lo stradone, senza toccar la città, vi recherete a visitare il fratello e i vostri ospiti. Va bene così? In settimana. Sceglierete voi il giorno.
— Subito, — disse il Principe, riavendosi con una mossa energica. — Domani.
Pirandello. I vecchi e i giovani. - I. | 9 |