Pagina:I vecchi e i giovani Vol. I Pirandello.djvu/86

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e par che gli secchino anche gli amici.... basta! Sarà un affar serio! Io, per me, mi metterei anche la pelle alla rovescia per ajutarlo; però....

S’interruppe; si battè la fronte con una mano esclamò:

— Ho trovato! Giulio.... c’è Giulio.... il fratello di Roberto, giusto in questo momento nella segreteria particolare di S. E. il ministro D’Atri: eh perbacco! a lui sì posso scrivere.... è intimissimo di Lando. Da Giulio si otterrà facilmente quello che vogliamo, senza farne saper nulla a Roberto, che opporrebbe chi sa quanti ostacoli. Ecco fatto!

— Bravissimo! bravissimo! — non rifiniva più d’esclamare il Canonico, gongolante.

Solo il Mattina era rimasto come una barca, la cui vela non riuscisse a pigliar vento. Vedendo quell’altre due barche filar così leste, senza più curarsi di lui rimasto floscio indietro, si sentì umiliato; volle dir la sua e, non potendo altro, si provò a soffiare un po’ di vento contrario e a parar qualche secca e qualche scoglio.

— Già, — disse, — ma non sarà troppo tardi, signori miei? Riflettiamo! Prima che la lettera arrivi, anche facendo con la massima sollecitudine, di qui a Roma, chiama e rispondi! Ci vorrà una settimana; dico poco. Il Salvo avrà tutto il tempo di compromettersi così, da non potersi più tirare indietro.

— Eh, lo vorrò vedere! — esclamò il Canonico con un sogghignetto, e alzando una mano, come per salutarlo da lontano. — No, sa! no, sa! Mai piùù, mai piùù, mai piùù.... Vuole che gli stia poi tanto a cuore il Capolino?

— Ma la propria dignità, scusi! — ribattè il Cavaliere, come se fosse in ballo la sua. — Bella figura

Pirandello. I vecchi e i giovani — I. 6