Pagina:Iacopone da Todi – Le Laude, 1915 – BEIC 1853668.djvu/211

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lauda lxxxviii 205


     Lussuria sí sta molto adornata,
pensa per sua belleza de campare;
ma la castitate l’ha accorata,
molto dura morte gli fa fare;
ed en un pilo sí l’ha sotterrata,
e loco agli vermi fala devorare;
la gola sí n’è molto empaurata,
discrezione volese amantare;
ma la temperanza l’ha pigliata,
tienla en pregione e fálase enfrenare.
     Poi che le virtute hanno venciuto,
ordenano d’aver la signoria;
lo terzo stato claman per aiuto,
ché, senza lui, prendon mala via;
cercano la Scrittura, han envenuto
o’ lo Signor de riposar desía,
concordia sí hanno conceputo,
ch’en trono de lo ’mperio segga dia;
el per elezione l’hanno elegiuto
che rega e tenga tutta la bailía.
     Le virtute fanno petizione
a la signoria que deggian fare,
ché ciascuna vol la sua ragione,
ed estatuto vogliono ordenare;
de la concordia trovan la magione,
lá ’v’ella co lloro deggia reposare,
e discordia mettono en pregione,
che onne ben faceva deguastare;
ed onne tempo vogliono ragione
e nullo feriato voglion fare.
     Concordia non può bene regnare,
se de sapere non ha condimento;
lo secondo ramo fonno clamare
che de sapere ha l’amaestramento;
cherubini vogliono abracciare,
contemplando el Signor per vedemento,