Pagina:Iacopone da Todi – Le Laude, 1930 – BEIC 1854317.djvu/163

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Orecchie miei, e que ve deletta
de udir pianto de amara setta?
non resentiti la voce diletta
34che ve facea canto e iubilore?
O trista mene, que vo recordando!
La morte dura me va consumando:
né vivo né muoio cusi tormentando,
38vo sciliata del mio Salvatore.
Non voglio mai de om compagnia:
salvaticata voglio che sia
enfra la gente la vita mia,
42da c’ho perduto lo mio Redentore. *