Pagina:Ida Baccini, La mia vita ricordi autobiografici.djvu/221

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Egli, dopo la morte del padre, avvenuta come ho già detto, nel 72, era stato messo a «bottega»; ma il giovine non era assolutamente adatto a quel genere di vita. Egli si sentiva forte, coraggioso, entusiasta, nè poteva certo vagheggiare un’esistenza oscura, mediocre, o povera come quella ch’egli condusse per alcuni anni, a Firenze. A proposito del suo coraggio, e della sua per-


    le solenni feste di maggio: il velo che nascondeva i marmi della bella facciata di Santa Maria del Fiore, doveva cadere fra breve: ovunque l’occhio si volgesse, ovunque l’orecchio fosse teso era un sorriso di fiori e di luce, era un inno paradisiaco che l’arte e la Religione inalzavano a Dio. E tu buono, e tu poeta, e tu gentile, ti spengesti all’alba di quel bel giorno luminoso, e non sentisti risonare sotto le volte del memore tempio il canto sublime che loda l’onnipotenza di Dio: ti spengesti, povero amico, senza vedere sventolare da le antiche torri di Firenze repubblica, la bandiera tricolore che narra ai figliuoli e ai nepoti le grandezze della patria italiana.

    Un altro fiore, un altro ricordo, nascosto tra le paginette del piccolo albo di madreperla. È un mazzolino di mughetti e me lo porse la povera sorella mia con la mano umida di sudore ghiacciato, pochi giorni prima di volarsene al cielo. Ahimè! Questo mazzolino mi ricorda una colpa grave, ch’io non mi perdonerò mai.
    Quando dalle sue povere manine scarne ricevei il mazzolino vizzo, ingiallito dall’ardore di quelle carni febbricitanti, mi assalì un timore spaventoso, vile; Il timore di contrarre io pure, per mezzo di quei fiori il morbo che la conduceva, sì giovane ancora e sì bella alla tomba: e senza che alcuno si potesse accorgere di quel mio atto codardo, lasciai cadere i mughetti in un angolo oscuro della casa, ove stavano affastellati dei legnami e degli oggetti fuori d’uso. Più tardi, me ne tornai a casa mia. Ma non erano scorse due ore dall’atto crudele, che mi sentii assalita da un improvviso malessere, da una smania angosciosa quanto improvvisa.