Pagina:Ida Baccini, La mia vita ricordi autobiografici.djvu/283

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della Cordelia a tentare la pubblicazione di un giornale dei bambini. Mi accorsi soltanto di un grave errore dopo i primissimi tempi, cioè che in Italia gli scrittori per l’ infanzia sono ben pochi; e quei pochi sono più novellatori che giornalisti. Non si possono empire le pagine di un periodico di fiabe e di novelle: bisogna empirle di articoli. E siccome il « giornalismo per i ragazzi » è terribilmente difficile fui costretta per i primi anni a contribuire per la massima parte con scritti miei all’opera di redazione. Il mio Giornale del bambini uscì nel ’95 ed oggi vive ancora, se non di una vita gloriosa, almeno di una vita pacifica: ma è molto, ancora molto lontano da quell’ideale di bellezza che vagheggiavo.

Dovendo, dai 95 in poi, dirigere e in gran parte redigere anche un «Giornale dei bambini» il mio lavoro crebbe; e quindi fui costretta ad aumentare anche la mia attività. E dal 94 al 95 di volumi importanti non uscì che Feste azzurre un libro di poesie.... in prosa che dedicai all’ottimo amico conte Gruglielmo Capitelli, allora prefetto di Firenze. Angelo De Gubernatis mi aveva invitato a collaborare spesso in Natura e Arte, la magnifica rivista che egli fondò nel 1893 e che oggi si pubblica in Milano, edita dal Vallardi e diretta dal caro e simpatico Pasquale De Luca, ma non potei anche con tutta la buona volontà di questo mondo, accondiscendere alla sua preghiera. L’ubiquità intellettuale non è possibile neppure ai letterati di professione.

Come venivano accolte dal pubblico queste mie continue, incessanti, persistenti manifestazioni di attività letteraria? Con molta bontà, I miei libri si sono