Pagina:Ida Baccini, La mia vita ricordi autobiografici.djvu/289

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Quanto al mio ingegno... è un po’ curioso che ne parli da me; ma perchè il ritratto sia completo, bisogna che i lettori mi conoscano perfettamente anche da questo lato. Io non ero nata per scrivere esclusivamente libri da ragazzi; anzi sarei molto bene riuscita nella commedia, nell’arte e nel romanzo se avessi a preferenza, coltivato questi generi. Lo prova il fatto che nessuno dei miei libri scolastici è adatto al pubblico a cui si rivolge e che io dovrei in molti miei volumi di lettura sacrificare tutti i miei slanci di artista, alle convenienze della psicologia infantile che naturalmente non vuol sapere d’arte e che avrebbe bisogno più di ogni altra cosa, — di un buon maestro di scuola.

Io sono stata «la vittima» delle Memorie di un pulcino. E quantunque abbia tentato, con riuscita non dubbia moltissimi generi letterari, come il romanzo, la novella, la leggenda, la poesia, la storia, la commedia, il monologo e soprattutto la filosofia pedagogica (per i grandi); sono sempre rimasta la soave, la gentile, la delicata scrittrice per i ragazzi, — mentre se debbo dir la verità han composto la maggior parte del mio pubblico le persone grandi. E questo per una semplicissima ragione: perchè in ogni genere da me coltivato ho messo la caratteristica speciale dell’arte mia e del mio sentimento. In ogni volume, anche arido, anche difficile, ho sempre cercato di esser l’Ida Baccini. E siccome le mie novelle non sono state abbastanza psicologiche, le mie poesie non