Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/55

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canto terzo. 43

Forse ignori di Jaffa, e che crudele
Spesso diventa la pietà schernita?
235Sorgi, e fa senno de’ miei detti, il senno
Che un dì nel campo Capüan ti fece
La rossa abbandonar vinta bandiera
Prigionier fortunato, e poi di nuovo
Più fortunato fuggitivo. Il vulgo
240Quell’abbandon vil disse, e quella fuga,
Ma ti diè laude di scaltrito il saggio,
E l’Anglo t’ammirò, l’Anglo che volle
De’ congiurati eserciti commesso
Al tuo saper il carco e la fortuna.
245Renditi dunque, renditi; son io
Che di ciò ti consiglio, io che il passato
Dell’avvenir fo speglio. Se più tardi,
Passa il momento del perdon: furente
Entra il Franco d’assalto, e tu con tutti,
250Tu se’ morto. Disparve in questo dire
Con un guizzo di luce la mentita
Diva, e tornò nel primo volto. Allora
Sul cor tutta gli stende la Paura
La man fredda, e lo strigne, e della suora