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xxvi introduzione

innumerevoli poi sono i codici che se ne trovano, nelle nostre biblioteche.1


Il popolo cinese, lontano da tutti gli altri popoli che più tardi presero posto nella storia, ebbe l’ufficio speciale di fondare un centro di civiltà in mezzo alle numerose tribù tartare. Le origini delle sue istituzioni hanno un carattere che le distingue da quelle di tutte le altre nazioni. La Cina, dice il Pavie, non fece precedere la sua epoca istorica con uno di que’ prologhi giganteschi, ove i personaggi prendono quella parte che al poeta piace di assegnare loro. I primordii di quella nazioneFonte/commento: Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/70 non presentano nulla di straordinario, di maraviglioso; non una delle sue istituzioni è rivelata; nulla troviamo, nella costituzione della sua vita nazionale, che non abbia provenienza umana. L’epopea sacra e la guerresca, questo canto delle nazioni, col quale rammentano a sè stesse i sogni della notte che avvolge le loro origini, manca alla Cina.2 Di essa si può dire quello che il Renan


  1. I codici di questa leggenda che si trovano nella Laurenziana di Firenze, sono: uno greco del secolo XI, già appartenente alla Badia fiorentina, ora segnato 115 tra’ codici dei Conventi soppressi; — un altro latino, cod. xxiv Medic. Fiesol., p. del cod. 258; — un terzo italiano tra i Gaddiani, pluteo 89 sup. cii, p. del cod. 79.
  2. Théodor Pavie, Les trois Religions de la Chine, nella Revue des deux Mondes, 1845, t. i.