Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/481

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404 parte seconda

resero il suo nome celebre e conosciuto anche in Occidente quasi quanto quello di Confucio, sono i commenti e le introduzioni ai sacri testi, dove mostra quanta lucidità e giustezza d’idee e che vasta dottrina egli avesse. La sua attenzione fu rivolta singolarmente ad annotare e illustrare i «Quattro libri classici» e l’Yi-king: le sole opere non contate fra le canoniche nè fra le classiche, che egli si ponesse a illustrare per iscritto, furono quelle due di Ceu-tse, che abbiam menzionate di sopra, e con le quali s’iniziò questa grand’èra filosofica.

Una nuova espressione cominciò anche a usarsi per indicare il sistema di filosofia, di cui stiam discorrendo: esso chiamossi Sing-li, che verrebbe a dire «Ragion della Natura» o «Filosofia naturale e razionale». Questo nome lo adoprò il primo un discepolo di Cu-tse; e quando l’Imperatore Chêng-tsu Wên-ti, terzo della dinastia dei Ming, pose ad effetto un suo pensiero, di riunire i principali trattati che illustravano le dottrine di Ceu-tse e di Cu-tse, diede all’opera, che da lui si fece compilare e che vide la luce l’anno 1415, il titolo di Sing-li Ta-thsiuan-shu «Raccolta compiuta di scritti sulla Filosofia naturale». Quest’opera, in settanta libri e ventiquattro volumi, contiene i saggi di più di cento filosofi di detta scuola; e fu composta e pubblicata per cura di Hu-kuang, dell’Accademia imperiale di Scienze e Lettere di Pekino, con l’aiuto d’altri quaranta eruditi. A capo di questa raccolta stanno il Thai-ki-thu-shuo e il Thung-shu di Ceu-tze, che abbiam più volte menzionati.1


  1. Le prime nove scritture che formano questa importante raccolta, sono:
    1. Thai-ki-thu-shuo, di Ceu-tze           vedi p. 400, n. 2
    2. Thung-shu, dello stesso.