presente, seguiti da infinita generazione d’alchimisti e di maestri di magia. Gli uomini fatti longevi o immortali in virtù di cotali pratiche vennero chiamati Sien, che in vero significa «Uomo vagante, vagabondo». Imperciocchè quelli che procacciavano di diventare invulnerabili al tempo e a’ morbi, eran gente che dapprima si ritiravano su pe’ monti; ed or cercando erbe per comporre il miracoloso liquore andavano girando di vetta in vetta; or nascosti in una grotta o in un’altra, stavan meditando l’arte di distillare i semplici trovati a stento in luoghi quasi inaccessibili, e però tenuti dì virtù portentosa. Così menavano una vita piena di mistero, lontani dal consorzio degli uomini; i quali, non sapendo più de’ fatti loro, finivano per credere, che, trovata al fine la panacea della vita, si fossero fatti immortali per essa, e sì fossero involati al mondo, E quando agli occhi de’ viandanti si mostrava, pe’ sentieri montuosi, alcuno di questi eremiti alchimisti, con la barba e capelli lunghi e canuti, e con aspetto singolare; si teneva per fermo essere egli un di que’ tali, che s’eran fatti eterni, il quale vagava su per quelle balze, chi sa da quante centinaia d’anni. Fin che siffatti esseri si mantenevano vagabondi sulla terra, chiamavansi Sien; ma quando alcun d’essi, con qualche più sottile e maraviglioso artificio aveva trovato il modo di far che il corpo suo potesse volare pe’ campi del Cielo, allora era distinto col nome di Cên-jên, cioè a dire «Uomo che è giunto al più alto grado di perfezione, Uomo spirituale». Del resto, di questi Spiriti o Genii ve ne son nove specie; le quali si enumerano qui sotto: 1. Sien-jên, Uomini vaganti; 2. Fei-sien, Uomini vaganti che possono sorvolare sulla terra; 3. Ling-jên, Uomini eterei; 4. Cên-jên, Uomini spirituali; 5. Ling-sien, Spiriti eterei; 6. Fei-thien-Cên-jên, Spiriti volanti per gli spazi celesti; 7. Thai-