Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/566

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parte seconda 489

racolo, che al dir di Lao-tse viene operato dal Tao, è indubitatamente il più grande fra tutti i miracoli, che furono attribuiti dagli uomini a’ più potenti degli Dei.

Secondo Lao-tse i primi sovrani della Cina praticavano il Tao; cioè a dire si mantenevano nella più assoluta inazione, e l’impero, per questo, prosperava tranquillo. — «Nella più remota antichità il popolo sapeva appena che vi fossero principi; in appresso si cominciò a lodarli e ad amarli; poi, a temerli: più tardi si disprezzarono».1 — «I principi del tempo antico», «vien fuori a dire la parafrasi del testo», «osservavano il non-operare, e nessuna traccia lasciavano del loro governo. Quelli che vennero dietro ad essi, erano uomini di merito assai minore; vollero governar con l’amore, con la rettitudine, e con le altre virtù, delle quali ci han lasciato il nome. Il popolo li pregiò molto, e fu loro molto affezionato. Ed ecco che dopo questi vennero altri, i quali credettero bene di corregger la gente; in quanto che l’amore, la rettitudine e le altre virtù avevano perso la loro efficacia; e allora fecero leggi, e imposero punizioni. Il popolo cambiò di fuori, ma dentro rimase lo stesso: solo, prese a temere i governanti. Quelli che successero poi furono i peggiori: in quel tempo non solamente la virtù, ma anche la forza aveva perso efficacia».2

L’umiltà, la condiscendenza, la docilità e le altre doti, che s’avvicinano all’inazione, sono da Lao-tse altamente pregiate nel governo degli Stati. A questo proposito così egli si esprime: — «Un gran reame non deve mostrarsi orgoglioso e prepotente, ma fingersi umile. Il mare e


  1. Tao-té-king, cap. xvii.
  2. Ibidem, cap. xvii, commento.