Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/577

Da Wikisource.
500 parte seconda

stando proprio sopra le nostre teste, sono nel caso di ben sorvegliarci.

Ma come se ciò fosse poco, nella propria lor casa i Cinesi hanno uno spirito, che di continuo gli tien d’occhio, e registra a una a una le male azioni de’ membri della famiglia; e quando è arrivato l’ultimo giorno del mese, sale al Cielo, e fa il suo rapporto a quell’eccelso tribunale. Questo referendario degl’Iddiì, a cui non sfugge nulla, per quanto segreto, di ciò che fanno i miseri mortali, si chiama Tsao-shén «Genio del Focolare».

Ma ciò neppur basta; non basta all’inquisizione celeste questo guardiano giusto, ma severo, insinuato nelle pareti domestiche. Ogni Cinese ha dentro al suo corpo, non uno, ma tre spiriti, che osservano tutti i suoi pensieri, le sue parole, le sue opere. Affermano alcuni, che siffatti spiriti stanno uno nella testa, un altro nello stomaco, il terzo nel ventre. Si chiamano San-she, e salgono al tribunale celeste, a far la relazione dei falli commessi dall’individuo, in cui dimorano, il giorno trentesimo quinto (kéng-shén) del ciclo: giorno stabilito, da’ supremi giudici, per esaminare la condotta de’ mortali, durante i sessanta giorni, di cui si compone il ciclo cinese. Ma siccome questi spiriti, che abitano in noi stessi, non potrebbero abbandanare il corpo dove stanno, senza lasciarlo privo di vita, approfittano del sonno degli uomini; e a quel modo addormentati li lasciano, senza che essi se n’avveggano, corrono a riferire in Cielo, e poi tornano d’onde partirono.




    shén-kün, che presiede a quella parte di cielo detta Tse-ki. Questi Geni sono quelli che specialmente regolano e dirigono la durata della vita umana. Pe-teu è una costellazione di sette stelle che rispondono alla α, δ, γ, δ, ε, ζ, η della Grande Orsa.