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Pagina:Il Canzoniere di Matteo Bandello.djvu/136

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Il Canzoniere 133

O mente saggia, o spirto sovrumano,
     O Donna rara al mondo, alma, perfetta,
     14Che quanto più si può rassembri a Dio.


Vv. 1-2. Questa regina è pur degna di tutti cotesti epiteti, se salva la vita al Bandello; cfr. son. LXXXVIII.

V. 4. Mille lingue, con mille voci, in senso generico, o con mille idiomi, in senso specifico.

V. 10. Vostra mano, generosa, anzi regalmente munifica.

V. 13. Perfetta, rassembri, sei imagine di Dio.


LXXXI.

A Napoli. In lode di Beatrice d’Ungheria; tra tutte le lodi la più eccelsa è quella della sua cortesia veramente regale.
        Ballata.

Canti chi vuol di Voi, che nata sete
     D’antichi Regi chiari e gloriosi;
     Altri che di natura i sensi ascosi
     4Filosofando, come son, vedete.
Altri che di Corvino foste moglie,
     E que’ regni reggeste con tai modi,
     Che mai tenzone non vi fu, nè lite.
     8Altri la vostra castitate lodi,
     I pensier saggi e le modeste voglie,
     E tante grazie in Voi dal ciel unite.
     11Son vostre doti rare ed infinite,
     Son qual arena al mar, al maggio i fiori.
     Ma chi sarà che spieghi i grandi onori
     14Che d’esser sì cortese al mondo avete?


V. 2. D’antichi regi e cioè «figliuola del re Ferrando vecchio di Napoli e sorella della madre di Alfonso, oggi duca di Ferrara,... donna eccellentissima di lettere, di costumi e d’ogni altra