Pagina:Il Catilinario ed il Giugurtino.djvu/69

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18 il catilinario

rata1. Considera quando tu vedi le case e le ville edificate a modo di cittade, e ragguarda li templi degli Dii, li quali feciono i nostri maggiori uomini molto religiosi, e che molto cura avevano delle cose d’lddio. Veramente coloro ornavano li templi così2 diligentemente di gran pietà, e le loro case ornavano di grande gloria: eglino, quando avessono alcuna vittoria, non toglieano alcuna cosa a’vinti, se non la potenzia di fare loro ingiuria (a)3. Ma questi vilissimi uomini, che io ho detto, per somma lor malizia in tutto toglieano a’ lor compagni quelle cose, le quali li fortissimi uomini lor vincitori aveano loro lasciato4: poi il fare ingiuria parea lor che fosse usare la signoria. (b)5 Perchè racconterei io certe altre cose, le quali niuno crederebbe, se non coloro che le vidono, cioè che più uomini privati e speciali6 disfeciono e appianarono monti, feciono le vie e le pianure in mare? Li quali mi pare ch’avessono le ricchezze in ischerno e beffe: che, essendo lor licito7d’averle onestamente, piuttosto le vollono e si studiarono di male e sozzamente spenderle8. Ma lo desiderio delle pulcelle9 e delle meretrici e di tutte altre vanità non era minore. Erano alcuni uomini che sosteneano contra natura femminilmente10; e femmine, che tutta questa aveano recata a pubblica disonestà. Anche per cose da mangiare spiavano e cercavano tutto in terra e in mare; dormiano anzi che il desiderio del sonno venisse; non aspettavano nè fame, nè sete, nè freddo, nè stanchezza; ma tutte cotali cose disordinatantcnte antivenivano11 . Queste cose accendeano la gioventù loro, quand’era venuto meno l’avere da casa12, a darsi ad ogni male: chi l’animo loro, già pieno essendo di malvage arti, non lasciava leggermente13 li suoi scon-

  1. nessuna cosa appensata nè ammoderata: cioè nessuna cosa fatta con consideratione e con modo, ovvero moderazione.
  2. ornavano di templi così diligentemente di gran pietà) Così è avverbio che serve a comparazione, ed ha diverse corrispondenze e diverse altre significazioni: ma talvolta, come in questo luogo, è adoperato come un ripieno, il quale di una cotal grazia e forza al discorso. Nel Galateo del Casa leggiamo: Il conte, che del suo difetto non si era ancora mai avveduto, udendoselo rimproverare, arrossì così un poco.
  3. (cioè che non potessono più ingiuria fare)
  4. Il testo lat. ha: hostibus.
  5. (E aggiunse qui Sallustio dicendo così:)
  6. più uomini privati e speciali) Il testo ha privati homines, e il traduttore, per meglio esprimere il concetto dell’autore, ci ha aggiunto questo speciali, il quale nel Vocabolario è registrato in sentimento di particolare ma qui uomini privati e speciali par che debbasi intendere uomini fuori di pnbblici ufficii, e che faceano quelle cose da sè soli, e del proprio denaro, per loro commodo e diletto, e non per utilità della repubblica.
  7. licito è voce antica; ed oggi si ha a dir lecito.
  8. Non possiamo rimanerci, per far pro a’ giovani, di arrecare in mezzo questo luogo come si legge nell’originale latino: che ci sembra mirabilmente tradotto. Quibas mihi ludibrio mentur fuisse divitiae: quippe quas honeste habere licebat, per turpitudinem abuti properabant.
  9. pulcella, o pulzella, vale fanciulla, donzella, vergine; ma oggi non si userebbe così volentieri.
  10. Questo modo non è in Crusca e crediamo che vi si possa aggiungere con questo esempio, il quale a noi pare assai bello e significativo. Il testo latino ha: pati muliebria
  11. disordinatamente antivenivano) Antivenire vale prevenire, fare una cosa prima del tempo: e qui antivenivano la fame, la sete, ec., si ha ad intendere, mangiavano, bevevano, prima di aver fame e sete ec.
  12. era venuto meno l’avere da casa) Il testo latino qui legge opes familiares; onde l’avere da casa non va dichiarato, come fece il Cesari (il soffra in pace quella sant’anima), mobile, addobbo, masserizie, ma ricchezze, beni, sustanze della famiglia.
  13. leggermente qui val di leggieri, facilmente.