lo, eccetto quegli che fossono stati condannati e sbanditi della persona. Anche ordinarono che i consoli avessono l’officio dipartito in questo modo: che Antonio vada con oste tostamente contra Catilina, e Cicerone rimanga per guardia della città. In quel tempo (a)1 lo imperio di Roma parmi che fosse molto misero, e da parerne peccato2. Il quale conciossiacosachè tutto il mondo da oriente infino a occidente avesse per arme domato e soggetto, e a casa avesse riposo e ricchezza in abbondanza3, le quali sono principali cose che gli uomini reputano4; nientemeno furono cittadini, li quali con animo indurato in male andarono, e brigarono di distruggere il loro comune. Onde nè per li due decreti del senato, nè per guiderdone che n’era promesso, non era stato niuno che manifestato avesse la congiurazione, nè che si partisse dell’oste di Catilina: tanta era la potenzia di quella infermità, la quale siccome grande macula e sozzura nelli loro animi era venuta. E non solamente era così alienata la mente di coloro5 che erano suti della congiurazione, ma eziandio tutto il popolazzo6, per istudio e desiderio di novità, sì approvava quello che Catilina avea cominciato. E questo facea il popolo così, perocch’è suo usato: chè sempre nelle città quegli che non hanno niente portano invidia a’ buoni, e lodano e esaltano li rei, e le cose antiche hanno in odio, e le nuove desiderano; perchè, avendo in odio lor poco avere, studiansi ch’ogni cosa si rimuti: de’ turbamenti e de’ rumori vivono senza curarne, perocchè la povertà leggermente si possiede senza da7nno. Ma i popolari romani erano caduti e stramazzati per molte cagioni8: prima perocchè, là unque9 fossono, trapassavano e avanzavano gli altri di lussuria e d’infamia; appresso perocchè molti altri di loro, li quali per mal vivere aveano consu-
- ↑ ( dice Sallustio ).
- ↑ parmi che fosse molto misero, e da parerne peccato) Essere o parere peccato a far checchessia, essere un gran peccato, o simili, oltre al sentimento proprio, si usa anche per dinotare sconvenienza e disordine in fare alcuna cosa. Ma qui parerne peccato è adoperato assolutamente, e si vuole intendere per far compassione, far pietà: e questo modo è stato aggiunto al Vocabolario della Crusca da’ compilatori napoletani con solo questo esempio, il quale ci sembra ben dichiarato.
- ↑ e a casa avesse riposo e ricchezze in abbondanza) Casa, non altrimenti che il latino domus, si prende nel significato di patria; e così è da intendere in questo luogo.
- ↑ principali cose che gli uomini reputano) Reputare, che vale propriamente giudicare, stimare, credere, elegantemente viene anche usato, come in questo luogo, per tenere in pregio, in onore.
- ↑ era così alienata la mente di coloro) Alienato qui sta per distolto dal proposito, o forsennato, uscito del senno.
- ↑ ma eziandio tutto il popolazzo) Popolazzo è lo stesso che plebe, cioè la parte ignobile del popolo. Leggiamo nel Villani: Per certi scardassieri e popolazzo minuto.
- ↑ Vogliamo qui riferire le parole del testo, perchè tutta si ammiri la forza con che è stato tradotto questo luogo. Id adeo more suo videbatur (plebs) facere. Nam semper in civitate quis opes nullae sunt, bonis invident, malos extollunt; velera odere, nova exoptant; odio suarum rerum mutari omnia student; turba atque seditionibus si ne cura aluntur, quoniam egestas facile habetur sine damno.
- ↑ ma i popolari romani erano caduti e stramazzali per molle cagioni) Popolare, che dicesi anche popolano, qui vale della setta e fazione del popolo; di che vedi la nota 1 a pag. 28. Stramazzare, come definisce la Crusca, è, attivam. gettare impetuosamente a terra in maniera che il gettato resti sbalordito e quasi privo di sentimento; e neut. cader senta sentimento a terra; ma qui è figuratamente adoperato, non altrimenti che il verbo cadere; e così traduce il latino: Sed urbana plebes ea vero praeceps ierat mullis de caussis.
- ↑ là unque è modo antico da non adoperare, e val lo stesso che dovunque. Qui, per altro, notiamo poca esattezza nel volgarizzamento.