Pagina:Il Governo Pontificio o la Quistione Romana Di Edmond About.djvu/175

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« CAPITOLO V. Ella dispogliasi di ogni affezione naturale pe’suoi parenti.

«Avendo saputo dal Redentore stesso che non si debbono amare i parenti più di Dio, e sentendosi naturalmente sospinta ad amare i suoi, temette che tale amore, sebbene naturale, se avesse messo radici e fosse cresciuto nel suo cuore, avrebbe col tempo sorpassato o impedito l’amore che doveva a Dio e resala indegna di lui. Ella prese la risoluzione generosa di spogliarsi di ogni affezione per le persone del suo sangue.

«Determinata a vincersi in questa coraggiosa risoluzione e a trionfare della stessa natura che resisteva; animata potentemente da un’altra parola di Cristo, che dice che per andare a lui bisogna odiare i nostri parenti, qualora l’amor che abbiamo per essi ne chiude il cammino; ella se n’andò a fare un grande atto di rinuncia innanzi all’altare del santissimo Sacramento. Là, caduta in ginocchio, ed ardente di gran fiamma di carità per Dio, gli fece l’offerta di tutte le naturali affezioni del suo cuore, e particolarmente di quelle che più forti sentiva in sè verso i suoi parenti a lei più prossimi e più cari. Ella fece intervenire in questa eroica azione la santissima Vergine, siccome scorgesi da una lettera di sua mano ad un prete regolare, promettendo, coll’aiuto della Santa Vergine, di non attaccarsi più ne a’ suoi parenti, nè ad alcuna altra cosa terrestre. Questa rinuncia fu così fortemente coraggiosa e sincera, che da quell’istante i suoi fratelli,