Pagina:Il Governo Pontificio o la Quistione Romana Di Edmond About.djvu/20

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che no. Non muoviam passo; conosco la casa; non è nuova, ma starà in piè più lungamente di vostra Santità, senza che le si aggiunga una cazzuolata di calcina. Dopo noi il diluvio; quanto rileva? Non abbiam figliuoli.»

— « Ben di’ tu, risponde il Papa; ma il prence che a far mi sprona è un primo nato della Chiesa. Ne ha reso segnalati servigi, ne protegge tuttodi, e se ei ne abbandonasse, ove andremmo noi a parare?»

— «Cessate l’affanno, soggiunge l’uomo in porpora, appianerò diplomaticamente la bisogna.» — E ratto, impugnata la penna, in istil contorto ei verga una Nota che può cosi compendiarsi:

«Abbiamo uopo dei soldati, non dei consigli vostri, avvegnadiochè siamo inerranti, nė mai al falso ci apponiamo. Che se farete bocchi come un miscredente farebbe, e se vaghezza vi prenderà di ordinarci alcun che, fosse pure la salvezza nostra, noi delle no stre ali cherubiche veleremo la faccia, scuoteremo le palme del martirio, e divenuti obbietto di commiserazione a tutti i credenti dell’universo, indureremo le orecchie a mo’ di mercatanti. Contiam di vantaggio quarantamila de’ nostri appo voi, in casa vostra, che hanno diritto di sfringuellare come loro talenta, a questo da voi di ogni loro bisogna provveduti, affinchè levino la voce in nostro pró. Dessi ai creduli vostri soggetti diranno in tuon di lamento adoperar voi tirannide verso il Padre-santo, e cosi alla chetichella