Pagina:Il Governo Pontificio o la Quistione Romana Di Edmond About.djvu/230

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giori difficoltà è privilegio della spada; chè diplomatici, debole falange di pace, procedon solamente con timidi passi e, come dicesi, a mezze-misure.

Una di queste fu proposta nel 1814 dal conte Aldini, nel 1831 dal Rossi, nel 1856 dal conte di Cavour. Cotesti tre diplomatici, vedendo impossibil cosa essere assegnar limiti all’autorità del Papa nel reame ov'ella viene esercitata, e fra le popolazioni soggette, consigliarono l’Europa di apporre al male alcun rimedio appicciolendo la distesa degli Stati della Chiesa ed il numero dei sudditi.

Nulla più giusto, più naturale, più agevole dell’affrancare le provincie Adriatiche, e restringere il governo del Papa fra il Mediterraneo e l’Apennino. Hovvi dimostrato che Ferrara, Ravenna, Bologna, Rimini, Ancona sono le più intolleranti del giogo pontificio, ed anche degnissime, fra tutte città dello Stato, di libertà. Deh! sieno esse affrancate! E per tal miracolo altro non occorre che un tratto di penna; e pronta è la penna d’aquila che ha segnato il trattato di Parigi.

Rimarrebbe al Papa un milione di sudditi, e due milioni di ettare, per vero di poco buona qualità; veggolo: ma, per avventura, la diminuzione delle entrate sarebbe movente per immegliare l’amministrazione dei beni, e trar vantaggio da qualunque spediente.

Da che seguirebbe, o ch’egli porrebbesi in sul sentiero de’ buoni governi, e la condizion dei sudditi diverrebbe comportabile; o si ostinerebbe negli errori dei predeces-