Pagina:Il Libro dei Re, Vincenzo Bona, 1886, I.djvu/118

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E vive e dura, e che di nostra vita
Dessa è la fonte prima. A tutti noi
È guida Intelligenza, al nostro core
Primo conforto, in questa terra e a quella
60Lontana vita in ciel valido aiuto.
Gioia e uman senso da lei son; per lei
Tua gloria a te proviene o tua bassezza,
Secondo adopri; e un uom, di cui la mente
Invase oscurità, ben che di spirto
65Sereno e chiaro, non fu mai qui in terra
Appien felice. Oh! che dicea l’antico
Sapïente, le cui parole sante
Fûr già nobil conforto ai saggi spirti?
«Quei che, sua guida, egli dicea, non segue
70Intelligenza, avrà dall’opre stesse
Della sua man trafitto il core. Il saggio
Stolto appella costui; diconlo estrano
I consanguinei suoi». — Ma tu, per essa,
E in questa vita e in quella alto valore
75Acquisterai; chi stolto nacque, sempre
I piè ne’ ceppi avrà. Luce dell’alma
È questa, adunque, Intelligenza, allora
Che vedi ben; senza tal luce, lieto
Calcar non potrai tu le vie terrene.
80Riconosci tu adunque Intelligenza
Qual cosa prima che creava Iddio,
Custode all’alma tua, fedel custode
A tre scolte sagaci. E le tre scolte
Di te son l’occhio e l’orecchio e la lingua;
85E molto male e molto bene in terra
Vien da coteste tre distinte cose.
     Ma chi ardirà sua lode all’alma e a questa
Intelligenza ministrar? Chi ascolto
Dar mi potrà, s’io ne fo laudi? Antico,
90Illustre saggio, poi che niun può dirne
L’alto pregio qual è, narra tu almeno