Pagina:Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento (1539).djvu/124

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Intorno intorno d’un pregiato legno
     E' ricoperto il forte muro, e cinto.
     D’intagli, e di cornici è il lavor degno
     2812Ben compartito, commesso e distinto;
     Del Ciel di sopra a Rosoni è il disegno,
     Che dalloro splendor vien l’occhio vinto.
     Sonvi armi, fregi, intagli & altre imprese,
     2816A cui'l pittor fu di molto or cortese.

Poscia un scarlatto ricamato d’oro,
     Ch’all’altra stanza fa portiera, e velo
     Levato, intrammo al piu giocondo choro,
     2820Ch’habbin creato le virtu del Cielo:
     Quivi soave odor, luce, e thesoro,
     Una temperie infra’l calore, e’l gielo
     Si vede, e sente, tal ch'i campi Elisi
     2824Non penso ch’habbin simil paradisi.

Non è si travagliato, e mesto core,
     Animo pien di noia, afflitto, e infranto,
     Ch’intrando quivi infra tanto splendore
     2828Non diponga i sospir, l’angoscie, e’l pianto:
     Luogo quivi non trova alcun dolore,
     Ch’intrando si converte in gioia, e in canto:
     E s’io l’ardisse dir, direi ch'il loco
     2832Per hospitio alli Dei non saria poco.