Pagina:Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento (1539).djvu/136

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Mentre stupivo a rimirar tal cose
     In Socrate m’affronto ivi in pittura,
     Che degnamente l’Etica compose,
     3100E dichiarolla con mirabil cura.
     Appresso a lui quel ch’il bel nome pose
     Alla Philosophia con gran misura,
     E che pensò ch’un alma a cui mancasse
     3104Il corpo suo, d’un in l’altro vagasse.

Miro piu inanzi, e veggio’l gran vecchione,
     Che fiorir fece il nome a Medicina,
     E con grand’arte, e perfetta ragione
     3108Dilucidò la scienza divina.
     Galeno a parte i suoi precetti espone,
     Et ogni setta Empirica ruina,
     E con vive ragioni alte, e preclare
     3112Fa della gran scienza un ampio mare.

Piu nanzi è pinto il sottil Euclide,
     Ch’a geometrizzar par tutto intento,
     E sopra un libro in piu parti divide
     3116Quadrati, e cerchi co’l proprio strumento.
     Boetio appo costui gioioso ride
     Compilando di Musica ogni accento.
     Parmenide ancho v’è, e mostra come
     3120Al Silogismo dè il principio, e’l nome.