Pagina:Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento (1539).djvu/138

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Vedevisi’l poeta Mantovano,
     Che tien della degna arte il primo honore:
     A cui non è’l dolce Ovidio lontano,
     3148Ch’è della Poesia lo specchio, e’l fiore.
     Scorgevisi piu inanzi il gran Lucano
     Che d’Affrica canto’l sito, e’l furore:
     Horatio anchor, che con piu versi, e carte
     3152Notò di Poesia la nobil arte.

Cosi finisce il superbo lavoro
     Del magnifico Palco, & eccellente,
     Dove de i Semidei risplende il Choro,
     3156Che luce dall’Occaso all’Oriente:
     In vintiquattro quadri messi in oro
     Son (se ben dai alla pittura mente)
     Posti per dare alle virtu memoria,
     3160Onde risulta ogni fama, ogni gloria.

Hor havendo al mirar preso gran cura,
     Per richieder cosi le cose belle,
     Gimmo in un luogo corso d’ampie mura,
     3164Ove per tutto è dell’opra d’Apelle.
     Poscia nel fine una Torre sicura
     Parata per ricever le donzelle
     Della magna Regina ritrovammo
     3168Aperta, e per veder dentro passammo.