Pagina:Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento (1539).djvu/141

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Allhor gli dimandai di che paese
     Fusse costui tanto in tal arte eletto.
     Et egli a me, di patria è Veronese,
     3220Francesco da ciascun per nome detto,
     Piacevol molto, gentile, e cortese,
     De i virtuosi camera, e ricetto,
     Degno per sua virtude, e gentilezza,
     3224Di molte lodi, & immortal chiarezza.

Quando io sentii della patria’l tenore
     E di Francesco’l nome a me diletto,
     Mi sentij raddolcir gli spirti, e’l core,
     3228Et empirmi di gaudio, e gioia’l petto:
     Perche mi ricordai d’un mio maggiore
     Amico, di tal patria, e nome detto,
     Che nel vago giardin di mia Iatria
     3232Mi fe ne miei colloqui compagnia.

Nella casa de i Danti, ove Parnaso
     Alloggia con sue muse ogni stagione,
     Nacque il facondo, & eloquente vaso,
     3236Essempio ver del terso Cicerone,
     Da me trovato per gran sorte a caso
     Nell’intrar dell’Anania regione,
     Ove con la virtu, ch’in lui contiensi,
     3240M’ha piu volte appagato il cuore, e i sensi.