Pagina:Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento (1539).djvu/32

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Ma perche il Sol nell'occaso mirava,
     Fu forza di lasciar l'opra imperfetta:
     Onde la guida, ch’appresso mi stava,
     Disse, da che la caccia ti diletta, 604
     Tutt’hor, che il studio la tua mente grava,
     Mene verrò con te quinci soletta,
     Dove horin questa hor in quell’altra parte
     L'intrinseco aprirotti di nostra arte. 608

Poi comandò che si sonasse il corno,
     Per richiamare i valorosi cani:
     Ch’avidi anchor di caccia in quel contorno
     Givan cercando luoghi alpestri, e strani. 612
     Al bel palazzo al fin femmo ritorno,
     Ch'andati eravam sempre a giunte mani,
     La Diva, & io, per il viaggio ogn'hora,
     E molti gran secreti disse allhora. 616

Giunti al Palazzo incontra si ci fenno
     Cinque mature donne in un drapello,
     Che dimostravan gran prudenza, e senno,
     Tirate di bellezza col pennello: 620
     Tutte alla Diva mia la destra denno,
     Con uno affetto molto allegro, e bello,
     Di ricchi vestimenti adorne in tutto,
     Ch’eran di lor virtu parte del frutto. 624