Pagina:Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento (1539).djvu/95

Da Wikisource.

Quivi 'l saggio pittor quel ch’ha trovato
     D’antichi essempi ha voluto mostrare,
     E ’l bel lavoro imperfetto ha lasciato,
     2116Perche l’antico ha voluto imitare,
     Perdoni adunque Iddio il suo peccato
     A chi tal opra non ben fatta pare,
     E tu pittor, che la degna opra festi,
     2120Perdona l’ignoranza anchora a questi.

Pinte in le faccie son piu favolette;
     Che benche molto trite a ciascun sieno,
     Han non dimen le sentenze perfette,
     2124E di moralita l’intento pieno,
     Ne son da me per al presente dette,
     Perche me le riserbo ascose in seno.
     In questo luogo si finisce, e serra
     2128Il circuito tutto appresso a terra.

Esco di quindi, e pe 'l cortil trapasso
     Per salir alto nella Regia sala,
     E fermo 'l piede ove di nobil sasso
     2132E' con grand’arte intagliata una scala:
     Piu colonnette affise a passo a passo
     Tengano un cornicion, che gli fa l'ala,
     Di miste pietre è tal lavoro adorno,
     2136Che paian fatte, e lavorate al torno.