Pagina:Il Marchese di Roccaverdina.djvu/275

Da Wikisource.

― 271 ―

muore allo stesso modo con cui ci si addormenta, senza accorgersi di niente.... Ma quando un ostacolo materiale vi stringe la gola, vi toglie il respiro, vi fa provare lentamente tutti gli orrori della morte vicina, oh, credetemi, cugino...! Non si resiste.... Io mi sarei squarciato la gola con le mie stesse mani.... Voi sorridete, capisco perchè.... Ho commesso una bestialità.... Quel vampiro del prevosto Montoro ne ha approfittato.... Mi ha strappato una ritrattazione. Dovrà rendermela. Lo afferrerò pel collo....

— Lo avete mandato a chiamare voi, mi ha detto la cugina.

— Chi si rammenta più quel che ho fatto in quei momenti? Mi sarei attaccato ai rasoi.... Mia moglie che mi stava davanti con gli occhi rossi dal pianto.... I bambini.... Non ragionavo più....

— E così San Biagio, il Cristo alla Colonna....

— Non me ne parlate, cugino!

— E voi, ve lo avverto, non mi parlate più dei vostri libri. Ve li rimando domani. Non voglio guastarmi la testa.... Ho altro a cui pensare. Tanto, il mondo andrà sempre allo stesso modo.... Brancoliamo tastoni, nel buio.... È meglio premunirsi, in ogni caso.. Che ci rimettiamo? Se di là non c’è nulla.... buona notte! Ma se c’è?

— È un rimprovero?

— No; ognuno la pensa a modo suo. E per certe cose, la miglior maniera di pensarci, secondo me....