Pagina:Il Marchese di Roccaverdina.djvu/372

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— Ah! Questa poi!...

— Scambiandola per la Solmo.... Fuoco che è covato sotto cenere.

— Eh, via! Il canonico Cipolla ne ha detta una più stupida: — La colpa è di don Aquilante che gli ha sconvolto il cervello con lo spiritismo, facendogli evocare Rocco Criscione!

— Può anche darsi, cavaliere! Può anche darsi! Infatti pare che il marchese si accusi di averlo ammazzato lui....

— Nel delirio, giacchè io credo che sia un caso di febbre maligna, si dicono tante stramberie!

— Dio volesse, caro cavaliere!... Ma i contadini che lo hanno raggiunto, con Titta il cocchiere, nella carraia di Margitello....

— Nella carraia di Margitello?

— Già! È scappato di casa, col fucile.... Ma dunque non sapete proprio nulla! E laggiù, tra la siepe di fichi d’India ha sparato, nel punto preciso dove fu ammazzato Rocco Criscione, gridando: “Cane traditore!... Avevi giurato! Cane traditore!„ Miracolo che ora non abbia colpito Titta! Hanno dovuto imbavagliarlo, togliendosi le giacche di dosso - non avevano altro - per impedirgli di farsi male. Lo spiritismo? Può darsi benissimo!... E vedrete che don Aquilante finirà pazzo anche lui!

— Mi par di sognare!

— Povera marchesa! Nemmeno un anno di felicità!