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154 il mistero del poeta

meister del bosco di Eichstätt. È solo nell’immortale pensiero umano che la bellezza e la giovinezza della natura diventano pure immortali. Se chiudo gli occhi vedo vivo in me il fiorellino bianco quale Topler seniore e il signor Treuberg me lo fecero osservare nelle prime frescure dei faggi. Sento il suo mite odore nell’odor forte e vitale del bosco, odo il cicalìo dei fringuelli e dei tordi, le voci e le risate delle signorine sparse davanti a noi, nel profondo verde, in cerca di Waldmeister. Solo non odo nè vedo Violet, che ci segue col suo fidanzato. Le signore ora compaiono, ora scompaiono sui dorsi e dentro i seni della costa, si gettano strilli di gioia ad ogni conquista, ci domandano degli sposi.

La signora Treuberg gridò a suo marito di andar a vedere se miss Yves si sentisse male. Il signor Treuberg, che s’era fermato a soffiare e a farsi vento col fazzoletto, prese un’aria malinconica e discese.

— Adesso non sarà buono a risalire — mi susurrò il dottor Topler. — Io La prego di non prendere quest’ottimo signor Treuberg per un esemplare della nazione tedesca!