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408 il mistero del poeta

qui non ricevo amici. Replicai subito, benchè colpito al cuore, che poteva parlare ad alta voce perchè in casa mia non vi erano misteri. Allora Lei ci si avvicinò e disse: che conversazione animata! — Subito si fece ardito d’intervenire il nostro vecchio amico X, innocente corteggiatore della dama, che ci girava intorno da un pezzo, pieno di sospetto.

— Parleranno di qualche libro, m’immagino — diss’egli.

— Appunto — rispose la mia interlocutrice. — Si parlava di un libro interessantissimo, non ancora pubblicato, che avrà per titolo: Il mistero del poeta.

Si ricorda? Lei mi diede un occhiata compromettente e c’invitò a prendere il thè. Ci alzammo e la conversazione fu rotta. Riavutomi dal primo turbamento mi persuasi che se una curiosità profana è entrata qua dentro, non abbia tuttavia potuto decifrar l’enigma di queste reliquie. Però mi pesa che il mio tesoro non appartenga quasi più a me solo.

Ora ho finito davvero. Pensava Lei che nel Libro chiuso, com’Ella usa chiamarmi, fossero