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58 il mistero del poeta

ma che aveva molte linee e colori di persone vere. Non capiva questo metodo: le pareva che dovesse necessariamente uscirne una creazione senza individualità, vaga e falsa nell’insieme. Si acquietò alla mia ragione che anche in natura è così, che ciascuno di noi somiglia per qualche linea o per qualche colore ad alquanti altri; e che il fonder bene queste linee e questi colori è appunto il più delicato e difficile lavoro dell’artista. Bisogna con le note comuni comporre un accordo che abbia varie dissonanze e un suono suo proprio.

— È vero — diss’ella. — Non ci avevo pensato. Ma crede Lei che si possa veramente trovare una Luisa? Che ci sia qualcuno davvero incapace d’amare due volte?

— Sì signora.

— Io no. Ho cento volte meno fede di Lei nell’ideale, io.

La sua voce era così sommessa! Pensai sentirvi un’amarezza tanto profonda che ne rimasi muto, accorato. Ma ruppi subito il silenzio, affrontai per istinto l’argomento dove sentivo un’ombra e un pericolo. Dissi che vi è, sì, una