Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/101

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quale facilmente nettar si puote, non ho voluto in alcun modo tacerla; e ciò è il continuo e con stretta pratica tuo conversare con religiosi d’ogni sorte; il che quanto ad un uomo de tanta integrità come tu se’ maggior mancamento e più reprensibile sia che con eretici tener trame, tu medesimo giudicare lo potrai; atteso che con loro non altri che usurai, fornicatori, e omini di mala sorte conversare si vedeno, acciò che sotto tale ipocrita conversatione possano il compagno ingannare. Dunque non essendo tu lupo, non conviensi della sua pelle foderarsi il tuo mantello: rimoviti, te prego, da si reprobato e dannabile camino, persuadendote massimamente a non solo da tali pratiche al tutto ritrarte, ma da la tua casa, come fossero de la contagiosa peste ammorbati, con decreto eterno egualmente gli priva; e ciò operando, d’ogni futuro sospetto te traerai, e a loro non darai materia di entrare per l’uscio de la tua amistà a contaminare, come sogliono, le tue brigate. Ed acciò che a detto precipizio correr non te veggia, oltre le prenotate ragioni, te mostrarò per autorità del mio parlare e per esempio del tuo futuro operare, nella seguente novella a te dirizzata, che ragione rendi l’amicizia d’un santo religioso ad un medico catanese di loro più che altro seguace, ancora che gelosissimo fosse, e come con suttilissima arte da la moglie e dal frate fosse stato il poveretto tradito e beffato.


NARRAZIONE


Catania nobele e clarissima, come chiaro saperne, tra le notevoli città dell’isola de Cicilia è no-