Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/126

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innumerabili inganni ricchissimi, a Spoleto se ne ritornarono. Dove parendo a loro stare in sul securo, Fra Girolamo per mezzo d’un signor Cardinale comperatosi un vescovato non per simonia, ma secondo lor nova intelligenza, per procuratione, e quivi insieme col suo fra Mariano poltroneggiando, fin che vissero bel tempo si donarono.


MASUCCIO.


Dimostrato ne ha in parte la passata novella con quanta arte i fraudolenti e rapacissimi lupi si studiano le nostre facultà usurparne, senza che alcuno umano provedimento fosse bastante a reparare. E quel che peggio in nostro dispregio adoperano de continuo si è, che predicando dannano e redarguiscono r avaritia non solo per peccato mortale, ma come irremisibile vitio di eresia; e da l'altra parte manifestamente vedemo l'avaritia non solo universalmente a tutti li religiósi essere innata passione. ma come benevola amica e sorella di ognuno di loro, non altramente seguirla et abbracciarla che se per espresso precetto di ubbidienza de le loro regole decreto e ordinato fosse. E se appresso lo fine di detta novella ho detto che il nostro Fra Girolamo comperasse il vescovato, e che la simonia abbia cambiato nome, niuno se ne dee maravigliare, attento che a ciascuno manifesto può essere, che persona alcuna per virtuosa che sia, né per avere negli studii o nel seguire la Romana Corte gli anni e le facultà consumate, non possa mai pervenire ad alcun grado di prelatura se non col favore del maestro della Zecca,