Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/138

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sato non essendovi1 altro che dieci monache tutte giovani e di gran bellezza ornate, con una vecchia abbadessa di buona e santa vita. La quale ancora che la sua florida gioventù non avesse indarno trapassata, nondimeno de continuo alle sue brigate persuadeva a non dovere col tempo insieme la loro giovenile etade perdere e consumare, con infinite ragioni affermandogli2 nissun dolore potersi a quello agguagliare che vedersi il tempo avere indarno speso, nè avvedersene se non quando o poco o niente il pentere e ’l remediar vale. E come che a ciò non li bisognasse assai fatica, attenta la loro ottima e generale dispositione, pure fra l'altre due vi erano di nobile famiglia, e di mirabile ingegno dotate; l'una di quelle ancora che Chiara non si chiamasse, mutandole nome, Chiara la nominerò, e meritamente, considerato che ben seppe, quando le fu bisogno, sì come saggia e discreta il suo fatto chiarire; e l’altra io medesimo battezzerò, e la chiamerò per nome Agnesa. Costoro, o che fossero state più de l’altre belle, forse più a li ricordi ed ordini de la lor prelata ossequiose, vedendo che il vescovo de la città con fieri ed espressi editti aveva proibito el conversare di quel monastero a qual si fosse persona, deliberarono con tutto ciò di non restare, anzi con maggior sollicitudine e studio adoperare tutti loro ingegni con strani e varii argomenti per potere a loro libidinose voglie satisfare. E in tali pensieri continuando, e seguito l'effetto, in brieve tempo il loro ben coltivato terreno produsse di molte frutta in forma di belli monachini; e stabilita fra esse due

  1. Dovrebbe dirsi: non v’erano.
  2. affermando ad esse.