Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/190

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sé medesimo mi porta amore. E da lui partitosi se n’andò ratto dove era da Diego con gran disio aspettato, il quale veduto e a modo usato salutatolo, e da frate Antonio rispostoli, e da parte tiratolo, occultamente gli mostrò la cara gioia, pregando per quanto amore gli portava che con verità il valore di quella gli dicesse. Come Diego ciò vide, fe’ vista prima di ammirarsi, e poi sorridendo disse: Messere, voletemi voi uccellare? questo è il carbuncolo del Papa. Il frate lietissimo rispose: Non curate voi di cui, ma ditemi pure che potrebbe egli a vostro giudicio valere. Lui pur ghignando disse: che bisogna? e tu il sa’ meglio di noi, ma io credo che volete far prova del mio magistero; e poi che così vi piace io son contento, e senza tenervi in tempo vi dico che altro ch’el papa o Veneziani non la potrebbeno per quel che vale comparare. Disse il frate: Per quanto amore portate a l’anima vostra, parlatemi da vero, de che precio esser potrebbe. Ohimè, disse Diego, ancor che oggi le gioie sieno a terra, io vorrei più tosto questo carbuncolo, cosi povero come sono, che trenta migliara de ducati. E da capo rimiratala la basò, dicendo: Benedetto sia il terreno che ti produsse. E restituitala al frate disse; Per vostra fe’, è ella del Papa? Maisì, rispose il frate; tutta via el si conviene tener secreto, imperò che Sua Santità non vuol che sia vista se non a la sua mitra, ove io vado adesso a farla rincastrare. E ciò detto, tolto da lui commiato, ritornatosene tutto godente a Ludovico, gli disse: Figliuol mio, la gioia è molto bella, ma non è già di quel valore che tu credevi, nondimeno io pur la toglierò per ponerla in una croce de la nostra chiesia: che saria dunque nel-