Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/231

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misura, nè più nè meno de sua grossezza, dinanzi li loro devotissimi corpi, per li meriti de li quali è divenuto sano come fosse mai. E volendo el suo voto mandare ad effetto, né trovando in questa città maestro alcuno che'l voglia o sappia fare, gli è stato bisogno far scolpire la presente forma a la soa somigliante, e commettere e pregare a me che la porti in Napoli, e qui ad un singolare maestro mio amicissimo la faccia in cera formare: onde parendomi disonesto portarla discoverta, l’avea acconciata al modo di spada come voi vedete. Ecco dunque il gran male che io ho fatto, se di ciò si merita punitione, sia col nome di Dio che io sono per riceverla apparecchiato. La donna che fra questo mezzo avea visto il brando e contemplato, e per fermo tenendo che vero fosse quanto colui del suo amante aveva riferito, convertitosi il primiero riso in profondi sospiri, considerandolo molto difforme dal suo continuo stimulo, con rabbia disse: Messere, toglietevi prego quella miseria di mano e lasciate andar costui con Dio, e torniamo a fornire il nostro gioco. Il Stratico de grande ira acceso, cognosciuto non posserlo con giustitia punire, e che quanto più con lui parlava più di novo l’offendeva, furiosamente gittato in terra il non nocevole stromento, e dopo a lui rivolto disse: Toimiti dinanzi ladroncello da forca, malvagia e pessima generation che voi siete; ma questo e pejo me sta bene, imperò che essendone fatto accorto che non vi venisse, attento che i Salernitani ingannarono il diavolo, non dovea di ciò voler vedere la prova; ma alla mia fé non me ingannerete più, che me n'andarò altrove. Or vattene pur tu con la toa mala ventura, e fra due ore abbi