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Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/247

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prenderesti; questo adunque mi ha dato baldanza a repigliare l’arme di terra e rassicuratomi a pur scriverti la presente. In la quale intenderai un novo contratto, anzi inusitata compara, fatto tra un mantovano da dovero babbione, e un novo fariseo, il quale credendosi forsi lui dover essere del glorioso Pietro successore, disposto di non lasciar il pastorato a strane nationi, ma che non uscisse fuor di sua semenza, di avere alcun figliuolo s’ingegnoe; e con quell’autorità con la quale la cappa e il cappello rosso si aveno1 vendicato portare per rimembranza del vermiglio sangue di Cristo sparso sul legno de la Croce, similmente con quell’altra ove disse Iddio crescite et multiplicamini dicono poter licitamente aver figlioli. De la vita e costumi de li quali, non volando sì alto il mio falcone, di più oltre morderli mi rimango, e solo alla istoria a te promessa vengo.


NARRAZIONE.


Credo sia già per l’universo manifesto il sacro e gran Concilio che il beatissimo Pio II ordinò e fece nella città Mantuana per fare il general passaggio incontro il Turco; il quale con tutto il suo collegio de’ signori Cardinali essendo ivi condotto, il radunare de’ convocati principi e potentie de’ Cristiani aspettava, per dare indirizzo a tutti i necessarii preparatorii che sì alta impresa persuadeva. Ed essendo tra gli altri un signor Cardinale, il cui nome e dignità tacemo, il quale per ben che fosse de’ maggiori uffizii nell’apostolica corte esecutore, non era

  1. Aveno, hanno.