per non deviare da loro reprobata natura, se ti è mostrata tanto graziosa. Però non dubito che tu seguendo la pista anzi che il pianeto che adesso regna, tre volte tenerai vittoria de tua lunga impresa; e però senza più indugiare le scrivi in bona maniera, e cerca di poterli parlare, battendo il ferro nella sua caldezza, che di certo il disegno riuscirà al tuo optato fine. E con queste e assai parole gli fè intendere la qualità e natura de le femmine, confortandolo che di niuna loro buona grazia molto si rallegrasse, né de contrario soperchiamente si attristasse, però che né de l’uno, né de l’altro era da fare molto caso, sì come di cose non durevoli e senza fermezza alcuna; anzi di loro cogliere il frutto secondo il dì e la stagione non pensando mai al passato, né al futuro porti alcuna speranza: e ciò adoperando e questa e ognuna delle altre si troveranno de continuo beffate, e poco o niente goderanno di loro innata malizia e cattività. Il cavaliero dalle parole del vero amico tutto racconfortato, subito con gran piacere della nuova speranza la carta prese, e all’amata donna con gran passione scrisse, e dopo lo narrarle il suo ferventissimo amore della sua soperchia bellezza causato, rinnovò offerirsi, e insieme con alcune altre ornate e affettuose parole le concludeva si degnasse donargli tempo e loco di compita udienza, acciò che tanti lunghissimi affanni de una sola volta parlarle fossero restorati. E quella cautamente mandatala, e da lei con festa ricevuta, e letta, notando tutte le sue parti, per sì fatta maniera le introrono al suo di nuovo contaminato cuore, che non solo di prestargli compita udienza, ma senza alcun ritegno donargli il suo amore del tutto si dispose; e subito