Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/322

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sato come astuto de1 la prima ingannata essere la messaggiera, ed avendo da lei brevemente saputo la miserissima vita de la moglie, la pregò caramente che a lei il recomandasse, e che le piacesse ricordarsi di lui che tanto l’aveva amata e amava, e de l’amore de’suoi figliuoli, e dell’onor suo medesimo, e che esso avendo saputo insino a Trapani la sua infelicità e miseria era venuto a ponere la vita in pericolo per liberarla, e non tanto il perdonare iì commesso errore, ma l’avere di continuo e più che mai per donna de la vita e de le facultà sue. E simili cose assai tutte e attrattive e piene di lusinghe che da dovero un cuore di marmo averiano mosso a pietà. L’amorevole serva da le parole del caro padrone speronata e da pietà vinta, non li occorse fare altra risposta se non che il dì seguente a quel loco ritrovar si facesse, e del rimanente lasciasse il pensiero a lei. E da esso partitasi, e gionta in casa con amare lacrime a sua patrona disse come e per quale ragione il suo marito ivi era venuto, e quanto le avea detto particolarmente le ricontò, aggiungendo che se a tale fatto volesse il consiglio di sua povera serva seguire, le parea che ancora che il marito la dovesse ingannare di più presto morire una volta per mano d’un cristiano suo marito e signore, che di quivi ogni dì ricevere cento morti da un moro stato suo fante e schiavo. E con tante altre affettuose parole la confortò che lei senza prendere tempo a la risposta, come lievemente e come senza ragione solo da la libidine si era lasciata trascorrere a fare tanto enormissimo eccesso, così senz’altra consideratione quanto di punitione era meritevole, a la serva ri-

  1. de la non fa senso: forse deve dire, dover la.