Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/329

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fetto mandare. E tenendo per fermo che mai per volontà del figliuolo le saria riuscito tale disegno, le occorse sotto artato inganno pigliarelo tra suoi venenosi lacci: e avendo per cauta via sentito che il figliuolo ancora che onestissimo fosse era fieramente innamorato di una giovenetta sua vicina, figliuola di una vedova di bassa sorte e assai povera ma grandissima amica sua, pensò per tale camino potere arrivare al suo optato fine; e un dì chiamatasi la bona femmina, li disse: Garita mia, essendo tu madre facilmente puoi cognoscere quanto è l’amore che le madri devono ai loro figliuoli portare, e massimamente a coloro che con le proprie virtù fanno il virtuosissimo naturale amore accrescere ed aumentare, siccome il mio virtuosissimo figliuolo, li meriti degli ornati e lodevoli costumi del quale mi costrengono a più che la propria vita amarlo. Il quale per quello che secretamente ho sentito è di tua figliuola sì forte invaghito che io temo che la onestà di quella col suo soverchio amore insieme noi rechino a partito che un dì nel venga a perdere: e dall’altro canto essendo tu tanto mia cordialissima amica, e cognoscendoti de continuo avere conservato il tuo onore e bona fama, io non ardirei in maniera alcuna chiederti di cosa che in disonore te potesse ritornare, anzi per conservatione di quello, sentendoti bisognosa, voglio porre non solo ogni mio pensiero, ma anche delle mie facoltà farti parte, a tale che tu cognoscerai non essere altrimente che propria madre da me trattata. Nondimeno a me è occorso un pensiero per lo quale ad un’ora avremo al mio caro figliuolo satisfatto, e all’onore di tua figlinola e tuo né molto né poco offeso: il modo è che io vorrei che