Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/337

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ne vagheggiasse alcuna di queste santesse, si lascerebbe prima morire che mai venesse a conclusione di satisfarlo; nè però meno lo dispera della grazia sua, ma il tiene in pastura, e con il tempo lo pasce di vane speranze: e di ciò la causa è che quel tale sia preconizzatore e araldo di sua onestà, e gli altri dintorno che ciò sanno sieno alla fama di quella approvatissimi testimonii di non far credere a niuno che lei possa pensare di commettere alcuno errore; e con questa ne deventa Maestra de sententie, che pare niuno le possa o voglia vivere dinanzi. E d’altra parte essendo in casa, se hanno alcun parente che gli piaccia, e massimamente di coloro che di prime lanugini le guance cominciano a fiorire, tengono tanti modi e arti che li fanno scavizzare il collo a confirmare il parentado. Io lascio stare de’ sacerdoti servitori di casa che si fanno compari, e dipoi tradiscono Iddio, e fanno a le loro libidinose voglie mezzano San Giovanni. E se ciò loro fosse interdetto, si buttano a quello che possono, e assalite da loro innata rabbia vedono se in casa è alcun ragazzaccio forte da lavorare, sel tirano con grande lascivia addosso, e come che il conciano Dio tel dica per me; e se non quello pure il mulattiero o il nero etiope non manca. E chi credesse ch’io non dica il vero, specchisi nell’approbatissimo processo de la venente novella, che gli venerà voglia di una insieme con meco dire, che avesse piaciuto a Dio o a la natura che le querce ne avessero parturiti, o vero prodotti d’acqua e loto come si causano le ranocchie con le vaporose piogge di state, più presto che nascere da sì vile, putrido, e imperfettissimo sesso: ed io lasciandole con la loro mala ventura con gran piacere seguirò il mio novellare.