Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/386

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NARRAZIONE.


Tra le notevoli palestre, e mirabili cacce, e suntuose feste in Napoli de continuo celebrate per lo gloriosissimo Re nostro signore Don Ferrando, un giorno tra gli altri avvenne che una donzelletta quasi unica in bellezza e di prime nobili tra sue partenopee, avendo per addietro più volte considerata la formosità e leggiadria e del volto e del corpo del mio serenissimo signore Principe di Salerno, e da molti molte volte sentito mirabilmente commendare sue singolari virtù, e allora forse più che mai piaciutole, in maniera di lui si innamorò che un solo ponto non possea né sapea se non sopra del piaciutole Signore pensare. E avendo col suo travagliato intelletto molte e diverse vie cercate come avesse possuto con gran onestà la vittoria di tale degna impresa ottenere, e tutte difficili trovandole, più volte le andò per lo capo seguire il consiglio di alcune altre donne, le quali non possendone a le battaglie d’amore resistere mandano a richieder li giovani da loro amati a l’amoroso duello; ma pur lei avendo alquanto del prudente estimò che grande stimamento saria di sé e di sua impresa,1 le occorse con uno strano e astuto modo lo indurre a cogliere li primi frutti del suo non coltivato giardino. E catato2 il tempo che il Signore in altra regione all'esercitio della caccia vacava, si fè un prete molto domestico di casa sua venire del quale ottimamente

  1. Non s’intende, e forse manca qualcosa. Io correggerei così; lei avendo alquanto del prudente, e stimando che non grande stimamento ec.
  2. catato, che si dice ancora capato, da captatus, scelto, colto.