Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/400

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servatione del comune onore da qui avanti la pratica de' loro figliuoli fosse in maniera moderata che non per altro che per urgentissimo bisogno nella sua casa Loisi andato fosse. Del che da tutti per diverse vie fu non solo negata la parentela, ma interdetta la pratica. Sentito questo, quanti e quali fossero de’ due amanti gli amorosi pianti, gli amari rammarichi, e interni e focosi sospiri, lungo e soperchio saria il recontare: e la pena che maggiormente il povero Loisi affligeva si era lo pensare che per usare summa virtù li n’era sì male avvenuto, che lui medesimo non sapeva da quale catene gli fosse l’anima nel misero corpo ritenuta; pure propose per uno loro fido messaggiere per lettera la sua Martina visitare, e caramente la pregare se alcuno modo a la loro salute cognosciuto avesse gliene donasse avviso; e scritta la lettera con assai discreta maniera a lei la mandò. La giovene dapoi che con tanto intollerabile dolore con seco medesima deliberato avesse dimostrare la grandezza dell’animo suo, come il messo vide con lacrimevole viso la lettera prese, e quella letta, e impedita dal dolore e da incomodità di non possere per lettera rispondere, al privato latore disse: O solo consapevole de la nostra occulta e fiera passione, recomandatemi a colui che a me te manda, e digli che o lui sarà mio marito e unico signore de la vita mia, o vero con ferro o con veneno io medesima verrò volunterosa a discacciarmi l’anima da l’afflitto corpo: e quantunque lui con la superchia virtù, e con lo cercare più l’onore de mio patre che amore e la nostra gioventù ci spronava, ha convertiti i nostri maggiori diletti in non posserne nè parlare nè vedere, nondi-