Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/412

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Questo dunque dal marito inteso e cognosciuto gli fu cagione d’ogni avuta gelosia per soverchiamente amarla causata non solo da sé del tutto partirsi, ma raddoppiarle l’amore, e a lei di lei medesima e del comune onore la guida, il cargo, il governo donare; la quale di tale libertà, come a savia, non insuperbita ma con laudevole fama la sua virtù crescendo augmentava. Dove avvenne che tra la molta e infestante brigata che de la nostra Giustina invano segueano la pista, era un giovinetto fiorentino non meno astuto e pratico che piacevole e bello, il quale in Venezia, o per sé o per altri, grandissimi traffichi facea; e avendo visto e per tanti manifesti segni cognosciuto la integrità de la giovene, che nè cupidità di roba, nè vaghezza di quale si voglia amante a niuna lascivia l'averebbeno possuta indurre, pensò sotto artato inganno l’avviluppare; e avendo in casa una vecchia Schiavona molto scozzonata pratica e intendente, quella compitamente informò di quanto a fare avea. La quale subito avuto certe delicate erbecciole e compostane una bella insalatuccia se ne andò in casa di Giuliano, e con allegro volto salutatolo gli disse: La Badessa di Santa Chiara vi manda delle erbucce del nostro orto, e vi prega che sia ottimamente da voi servita di una libra d'oro per prova per certi recami che hanno già presi a fare le sue monachette, però che aggradandole, come crede, ve ne farà smaltire parecchie libre il mese. El maestro lietissimo ringraziò la Badessa dei presente, e spacciatamente capata una libra d’oro del migliore, e significatole el prezzo, le disse che di tale sorte l’averia de continuo servita. De che la masseggiera con-