Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/493

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mini era la cosa, deliberò prima, se bisognasse, morire che de contentarlo in alcun modo mancasse. E così la fante presolo per mano al buio el menò dove era la donna, da la quale benignamente raccolto dentro la soa camera il condusse, e fattolo dispogliare ignudo con la spata in mano se ne entrò in letto; e piano confortatolo a patientia che prestissimo torneria a liberarlo, al suo Filippo tutta festeggevole se ne venne, e in un’altra camera andatine diero al loro amore intiero e piacevole compimento. Ciarlo avendo non che dove1 ore ma quattro aspettato, e credendo che se non la donna almeno el compagno prudente avesselo de cavarlo da lì procurato, dove contro ogni suo piacere e pieno de sospetto dimorava, e non sentendogli venire, cognobbe omai il dì avvicinarsi, de che fra sé medesimo consigliato disse: Se costoro d’amore rescaldati non se tormentano averme qui per bestia lasciato, a me conviene de me e del mio onore fare estima. E piano toltosi dal letto, parendogli che il marito de la donna dormesse, con gli panni in spalla andò a fare prova de uscire, e trovata la porta de la camera de forte serraglio da fore provista, se trovò oltra modo dolente, e non sapendo ove finestre fossero nè dove respondessero, con fellone animo pur al letto se tornò; e ancora che sentesse colui destato e per lo letto demenarse, senza accostarlisi nè dire alcuna parola, pure da timore e da maraviglia era stimolato. E in tali travagliati pensieri stando vide per le fessure de le finestre già essere dì chiaro, e dubitando da colui essere raffigurato, li voltò le spalle, e in sé raccolto ammanitasi la spata per averla al bisogno, po-

  1. dove per due, del dialetto Salernitano.