Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/517

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disse: Deh, anima mia, se’ tu viva ancora? E ciò detto lui anche se lassò sopra de lei cadere. E doppo che per longo spatio senza alcuna parola se ebbero abbracciati tenuti, e in sé ritornati, e gran parte de loro accidenti narratisi, cognoscendo Antonio che non era da tenere il fatto in tempo, con comune piacere gli disse quanto in pronto gli era occorso de dovere fare; e de camera al compagno usciti, come che tardi fosse, Antonio mandò spacciatamente a rechiedere tutto el parentato della donna e el suo, che per cosa de grandissima importanza a casa sua se conducessero. I quali subito venuti e insieme radunati, li pregò che insino al palazzo del Signore el volessero accompagnare, perchè lui intendeva con loro favore chieder de grazia al Duca lo reintegrasse d’un feudo nobile stato di Messer Mazzeo, e già de molti anni da altrui senza receverne frutto per non cognosciuto occupato tenuto. E tutti di brigata volentieri andativi, ed essendo dinanzi al Signore, lui presa la sua Veronica per mano, in presentia di quanti ve ne erano ogni loro passato e successo caso senza resparagno alcuno tutti doi pontualmente recontarno, dechiarando appresso come dal principio del loro amore per marito e moglie se aveano e per fede e de pari consentimento già presi, e come intendeano con grazia de Sua Signoria in tanto degno spettacolo tale matrimonio in pubblico mandare ad ultimo effetto. El che ancora che el Duca con soi Baroni e col comune parentato, e ogni altro cittadino e forestiero ne restassero ammirati, la qualità de li strani casi ascoltando, nondimeno a ognuno fu carissimo vedere che el fine in bene e onore comune se terminava; e a maraviglia furono le operationi