Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/522

Da Wikisource.

— 460 —

ciuta, per seguire la pista mirandola cognobbe del certo la donna non meno de lui essere invaghita, che esso de lei preso si fosse; e prima che da quindi se partessero ebbe l’uno da l’altro manifesto segno esserne de pari forma accesi. Retornato ognuno a casa, el signore per cauta via subito de costei ogni particolarità conobbe1, e a lei più imbassate e lettere e mandate e recevute, alla fine, per el partire del signore che se avvicinava, parve a tutti venir prestissimo agli ultimi effetti d’amore: e per mezzo d’uno consapevole dell’atto conclusero nella venente prossima notte se retrovar insieme, attento che el dì avanti el marito per Genoa era già partito. Aveva in questo mezzo la donna, per la nova e maggiore impresa, in tale maniera Marino disfavorito, che non solo de le solite guardature non gli era liberale, ma rigida e fiera e da capitale nemica ogni dì peggio gli si dimonstrava. Marino pessimo contento, come ciascuno può pensare, e tanto più che lui cognoscea de tale strana novità non averlene data alcuna cagione, non se ne possea dare pace, e in tanto fiero dolore ne cadde che quasi un altro ne parìa in lo viso devenuto. E più volte della cagione del suo non bene essere dal signore dimandato, e favole per risposte dategli, avvenne che appressadosi già la ora che el signore a lo proposto godere con la donna voleva andare, però che tale camino mai senza Marino pigliare soleva, sel fe’ in camera chiamare, e gli disse: Avendole, Marino mio, tutti questi dì sì male contento cognosciuto, e della cagione dimandatole, e tu taciutala, io non te ho più oltre molestato che tu me-

  1. Questo conobbe manca, ma è necessario.