Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/539

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che per l’avvenire sei provisto, de sì vile merce a tanto caro prezzo non comparare; e là dove per acquistare onore fama e gloria da casa toa te sei mosso, non vogli in lascivia consumare el tempo e la facoltà toa: e per questa sera non volendole de parole più oltra molestare, te dico che a posare te vadi, e vivi sicuro ch’io te prometto come a buono cavaliere che prima offenderei la mia propria persona che a te né a li toi beni pensassi de fare alcuna offensione. E chiamati i suoi famigli, con li donati denari in una ricca camera per lui acconcia nel fè entrare: e ciò fatto prima che al letto se ne andasse con artificiato veneno fè fare a la moglie la sua ultima cena.1 Venuta la matina el cavaliero che apprestato avea con molti ricchi e nobili doni uno bello portante, doppo un leggiero desinare fatto al giovine, con soe brigate cavalcato, e lui altresì montato a cavallo, circa X miglia fuori la città gli fè compagnia; il quale volendose da lui partire gli disse: Caro figliolo, per averte con la vita insieme la roba toa medesima donata a me pare in niuno atto l’animo mio avere satisfatto: e però prenderai questi mei piccoli doni, che la qualità del tempo maggiore non me l’ha conceduti, con questo cavallo insieme per recompensa de tua venduta mula, e da mia parte usandoli te recordi del tuo misser Alfonso2, quale voglio che da qui avanti per vero padre tenghi, e così in ogni atto e per ogni tempo ne fazzi conto; e io de te la possessione de unico figlio-

  1. Questa morte detta in brevissima parole fa terrore: ed era usata nel secolo.
  2. Ma Alfonso era il giovene non il cavaliere. Ci dev'essere errore.